di Marina Crisafi - Gli italiani e tutti i cittadini europei dovranno presto dire addio a piatti e posate di plastica, ma anche a cannucce, cottonfioc e bastoncini per palloncini. Non solo. Entro il 2025 tutti gli Stati membri dovranno raccogliere il 90% delle bottiglie di plastica monouso, introducendo sistemi di cauzione-deposito (come il "vuoto a rendere"). Sono gli ambiziosi obiettivi che si propone di raggiungere la nuova direttiva presentata dalla Commissione Europea nel quadro della strategia Ue per ridurre i rifiuti plastici.
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La guerra europea contro la plastica
È guerra dichiarata da parte dell'Europa ai prodotti di plastica monouso che inquinano di più, tra cui appunto, stoviglie e cannucce di plastica, ma anche assorbenti e salviette umidificate che dovranno riportare etichettatura ad hoc con informazioni sullo smaltimento. Anche nei contenitori per bevande in plastica, l'ammissione sarà consentita solo se tappi e coperchi sono attaccati al contenitore.
Nel progetto di direttiva presentato dalla commissione si obbligano gli Stati membri a fissare obiettivi nazionali di riduzione e si chiamano i produttori a coprire i costi di gestione dei rifiuti per prodotti come palloncini, attrezzi da pesca in plastica ma anche mozziconi di sigaretta e ad etichettare alcuni prodotti indicando l'impatto negativo sull'ambiente.
Non a tutti i prodotti ovviamente saranno applicate le stesse misure, rende noto l'esecutivo Ue in una nota. Alcuni saranno messi al bando, per altri si limiterà l'uso (ove non esistano valide alternative)
Addio plastica: le nuove norme Ue
Le nuove regole, si legge ancora nella nota, introdurranno nello specifico:
- Il divieto di commerciare alcuni prodotti di plastica, facilmente sostituibili con prodotti alternativi ed economicamente accessibili, che saranno proprio esclusi dal mercato. Saranno vietati, dunque, posate, bastoncini colorati, cannucce, mescolatori per bevande e aste per palloncini, che dovranno obbligatoriamente essere fabbricati con materiali sostenibili. I contenitori per bevande in plastica monouso saranno ammessi soltanto se i tappi e i coperchi restano attaccati al contenitore mentre per i contenitori per alimenti e tazze per bevande in plastica gli Stati membri dovranno ridurne l'utilizzo;
- L'obbligo per gli Stati di fissare obiettivi nazionali di riduzione, mettendo a disposizione dei consumatori prodotti alternativi o impedendo che i prodotti di plastica monouso siano forniti gratuitamente;
- L'obbligo per i produttori di contribuire a coprire i costi di gestione e bonifica dei rifiuti, come anche i costi per le misure di sensibilizzazione, dei seguenti prodotti: contenitori per alimenti (come ad es. pacchetti di patatine e dolciumi), contenitori e tazze per bevande, prodotti del tabacco con filtro (ad es. i mozziconi di sigaretta); salviette umidificate, palloncini, ecc. Non solo. L'obbligo riguarderà anche l'"etichettatura" di alcuni prodotti (come assorbenti, salviette umidificate, palloncini) che dovranno riportare un'etichetta chiara e standardizzata sul loro impatto negativo sull'ambiente e indicare come devono essere smaltiti;
- L'obbligo per gli Stati membri di raccogliere entro il 2025 il 90% delle bottiglie di plastica monouso per bevande, introducendo dei sistemi di cauzione-deposito (ad es. il vuoto a rendere),
- L'obbligo per gli Stati membri di sensibilizzare i consumatori sull'incidenza negativa della dispersione nell'ambiente dei prodotti in plastica.
L'iter delle nuove norme sulla plastica
Le proposte della Commissione Ue passeranno ora al vaglio del Parlamento e del Consiglio per arrivare all'approvazione definitiva.
La direttiva garantirà benefici ambientali ed economici: sul primo fronte si eviterà l'emissione di 3,4 milioni di tonnellate di CO2 equivalente e si scongiureranno danni ambientali per un costo di circa 22 miliardi di euro entro il 2030; sul secondo, si genereranno risparmi per i consumatori dell'ordine di 6,5 miliardi di euro.
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